La memoria dell'uomo: cos'è e come cambia da persona a persona. Come le nostre esperienze passate cambiano la percezione di ciò che stiamo vivendo
Innanzitutto spieghiamo cosa si intende con il termine di memoria: essa descrive l'insieme dei processi attraverso cui ciò che viene appreso rimane conservato nell'individuo in forma più o meno completa e per un periodo di tempo più o meno lungo.
Ci sono diversi modi di interpretare la memoria; una di queste è la memoria visiva, che registra le forme e la disposizione nello spazio delle cose viste; nel processo di memorizzazione si possono distinguere diverse fasi, la prima è quella di fissazione dei contenuti; in questa fase possono essere riconosciuti diversi fattori, innanzitutto esiste un fattore percettivo; il contenuto deve essere memorizzato deve essere percepito e la ripetizione della percezione facilita la ritenzione.
Vengono fissati successivamente e più facilmente i contenuti significativi che contenuti privi di senso, altro fattore che influisce sulla fissazione è la strutturazione dei contenuti, contenuti strutturati tra loro vengono meglio memorizzati rispetto a liste di elementi privi di rapporti reciproci.
Inversamente accade per i contenuti che si distaccano dagli altri all'interno di una lista di elementi da memorizzare; i primi e gli ultimi vengono di norma fissati più facilmente e tali effetti sono detti: di primacy e di recency.
Ancora è più facile memorizzare liste brevi che non liste ampie, anche se, conoscendo un tempo libero per la fase di fissazione, non è possibile stabilire dei limiti precisi per l'ampiezza ottimale delle liste.
Altro fattore di notevole importanza è quello del valore soggettivo che presentano gli elementi di una lista per chi li memorizza, ovviamente il valore è diverso per i vari individui e si riferisce al livello socio-economico, alle esperienze passate e anche alle condizioni psicofisiologiche che possono variare per lo stesso individuo nei diversi momenti della vita.
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I primi esperimenti scientifici sulla Memoria
Come nasce lo studio della memoria: grazie a sequenze di parole senza significato imparate a memoria si scoprì come opera il cervello per immagazzinare informazioni
Lo studio scientifico della memoria iniziò poco prima del 900 quando il filosofo tedesco Hermann Ebbinghaus formulò un ipotesi davvero rivoluzionaria per l'epoca, ovvero che la memoria potesse essere studiata a livello sperimentale.
Avanzando questa tesi egli ruppe una tradizione millenaria che assegnava senza esitazione lo studio della memoria alla filosofia anzichè alla scienza.
Il significato aiuta il ricordo
Una parola o una frase può essere appresa con più semplicità se nella nostra mente è possibile associare ad essa un'immagine concreta.
Un fattore davvero fondamentale per determinare se una qualsiasi informazione sarà appresa e ricordata è sicuramente la misura della significatività in colui che dovrà apprenderla.
Ebbinghaus si sforzò deliberatamente di evitare le complicazioni del significato adottando una strategia che consisteva nel leggere molto rapidamente i suoi testi privi di senso e nel rifiutarsi categoricamente di pensare a qualsiasi associazione che avesso un significato.
La memoria a lungo termine
Scopriamo perchè alcune informazioni restano accessibili per un periodo di tempo considerevole. Le sensazioni che ci evocano e il significato che diamo ai nostri ricordi
Fra tutti i principali tipi di memoria, ciò che corrisponde maggiormente all'idea che tutti noi abbiamo della memoria è sicuramente la memoria a lungo termine.
Questa rappresenta l'informazione che viene mantenuta per periodi di tempo di durata molto considerevole.
La memoria a breve termine
Spesso per risolvere un problema abbiamo bisogno di informazioni intermedie, che successivamente al loro utilizzo non saranno più necessarie e potranno quindi essere dimenticate.
Per capire una frase, non necessariamente di senso compiuto, occorre ricordarne l'inizio, e poi ogni parola successiva fina a quando non si è giunti alla fine.
In assenza quindi di un qualche tipo di ricordo delle parole e dell'ordine in cui esse si presentano, il linguaggio sarebbe completamente incomprensibile. Supponiamo che ci venga chiesto di moltiplicare mentalmente due numeri a caso di 2 cifre.
La Memoria in Informatica, tutti i tipi di salvataggio dei dati
Scopriamo tutti i tipi di Memoria artificiale: primaria e secondaria per velocizzare i tempi e tutti i supporti per la sicurezza dei propri dati
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Le Categorie di Memoria informatica
Tutti i Modelli Di Memoria Artificiale: RAM e ROM, la prima é velocissima e costosa, la seconda capiente ed economica: ma é possibile mediare tra queste due tipologie
Altri tipi di memorie sono: le memorie a semiconduttore costituite da un insieme di celle elementari ciascuna delle quali è in grado di contenere bit (unità di informazione), immagazzinato sotto forma di carica elettrica su un piccolo condensatore.
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